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GRADO ALCOLICO, PESO E VOLUME: LE TRE MISURE DI UN DISTILLATO

L’ alcol è un liquido etereo, sfuggente, impalpabile. Quando si parla delle sue caratteristiche il focus è posto prevalentemente sul punto di ebollizione (78°C) che gli conferisce una spiccata volatilità, ben testimoniata dai cali di resa rilevati durante l’invecchiamento in botte.

Eppure connesse alle caratteristiche mercuriali dell’alcol ci sono tutta un’altra serie di proprietà chimico-fisiche che lo rendono difficilmente quantificabile attraverso semplici misurazioni. In primis vi è il forte aumento di volume all’aumentare della temperatura. E allora se il volume non ci garantisce uno standard di misura si potrebbe pensare di effettuare un accertamento a peso.

Anche in questo caso però la questione si complica perché, se è vero che l’alcol puro ha sempre lo stesso peso, non è altrettanto vero quando l’alcol è miscelato con l’acqua alle diverse gradazioni possibili; in tal caso al peso complessivo della miscela contribuiranno sia l’acqua che l’alcol in una certa percentuale. Questa è proprio la situazione che si verifica all’uscita dall’alambicco, dove i distillati escono sempre in mix con l’acqua ad una gradazione che può variare a seconda della produzione e della tecnica di distillazione.

Per poter quindi effettuare la nostra misura è fondamentale conoscere la gradazione alcolica, ma come fare? Dobbiamo rivolgerci ad un altro strumento di misura, l’alcolometro (in foto), un densimetro che consentirà di leggere la gradazione sulla sua scala graduata. L’alcolometro tuttavia ha una scala tarata per dare la giusta lettura solo a 20 gradi di temperatura, perché a temperature differenti ci sono, come già detto, variazioni di volume e di conseguenza variazioni della densità.

Così, per chi deve quantificare l’alcol prodotto, la faccenda pare complicarsi di molto, dal momento che l’accertamento dell’alcol avviene a temperature spesso differenti dallo standard di riferimento. E allora come fare? La soluzione di tutta la faccenda risiede nelle tabelle alcolometriche: un insieme di valori acquisiti per via puramente sperimentale che consentono di apportare le dovute correzioni ai valori letti mediante alcolometro se le condizioni di misura si discostano dalla temperatura standard.

Vediamo ora quali sono tutti i passaggi necessari affinché la misurazione risulti univoca: si parte dall’accertamento del grado alcolico mediante alcolometro, si fa la correzione in base alla temperatura in modo da conoscere il grado alcolico alla condizione standard di 20°C, in base al grado alcolico rilevato si potrà leggere in tabella il valore corrispondente della densità della miscela. Si procederà così ad effettuare la misurazione del peso e, conoscendo la densità, si potrà risalire al volume della miscela, valore fondamentale dal momento che l’accisa si paga sulla base dei litri prodotti in particolare i litri anidri (un litro anidro è alcol al 100%).

Così per conoscere i litri anidri a partire dalla gradazione alcolica della nostra miscela basterà un semplice calcolo ( ad esempio: 100 L al 60% di alcol corrisponderanno a 60 litri anidri). L’accisa in Italia allo stato attuale ammonta a 10,3552 euro/alcol anidro, in Svezia la tassazione per i super alcolici supera i 50 euro/litro di alcol anidro, in Inghilterra e Irlanda super i 40 euro. Per chi volesse bere un po’ di più consigliamo di restare in Italia!

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